lunedì 5 agosto 2013

La stella cadente


Torno a farmi vivo su questo blog agonizzante per rispondere ad un altro Blog.
Il blog al quale voglio rispondere è www.michiamomassimo.it e il post in questione è quello intitolato "Group on... Group off" datato 4 giugno 2013.

Buona lettura!

Arriva il momento in cui scopri che anche i ristoranti stellati si propongono sui siti dei gruppi di acquisto come Groupon.
Subito viene da chiedersi cosa spinga un ristorante stellato a sfruttare questi canali e non ascolti i colleghi che questa domanda te la fanno retoricamente e con un pizzico di ironia. Al mondo delle guide stellate e forchettate in qualche modo vuoi credere, il periodo è quello che è per cui, diversamente da qualche anno fa, una cena da duecento euro ci pensi bene prima di farla. I tempi impongono di tralasciare il superfluo. Il coupon quindi lo acquisti, spendi una settantina di euro e incluso nel prezzo acquisti anche una discreta dose di aspettative.
D’altro canto una cena stellata è più di una cena. È un’esperienza e su questo bisogna che ci si metta tutti d’accordo. Si può poi considerarla un’esperienza troppo cara per quello che offre oppure no, ma sul fatto che non la si misuri solamente sulla quantità e sul senso di sazietà, penso ci si possa accordare velocemente tutti.
Le aspettative sono parte integrante di questa esperienza; gli Chef stellati lo sanno e temo sia una delle loro peggiori bestie nere. Essere all’altezza delle aspettative dei propri clienti, aspettative che sono più alte più alto è il livello del ristorante, è probabilmente la sfida più difficile che quotidianamente devono vincere. Vincere questa sfida o perderla, fa la differenza tra una cena riuscita, soldi (non pochi) ben spesi, e la tacita promessa di rivederci, o deludere il cliente che qualche sacrificio (chi più, chi meno, chi niente) per la serata ha fatto.
Ti chiedi cosa poterti aspettare da una cena stellata comprata a metà prezzo (o forse anche meno) e per non dare ragione ai colleghi di prima pensi “Diamine, è uno chef stellato!”, e le aspettative rimangono.
Quando entri nel ristorante il giudizio è imprescindibile e naturale. Non perché pretendi, ma perché vivi un’esperienza e vivere significa guardare, ascoltare, assaporare e giudicare. Giudicare è ovvio come è normale essere giudicati: è la vita. Non è la pretesa di chi ha comprato qualcosa. Io giudico le facciate dei palazzi che circondano la via nella quale sto camminando. Giudico la comodità della sedia sulla quale sono seduto. Giudico l’aria che respiro.
Gli arredi sono pesanti ed è un giudizio e come tale soggettivo ma questa precisazione è pleonastica, perché sul fatto che i giudizi siano soggettivi, beh, anche su questo penso ci si metta d’accordo in fretta. Non lo preciserò più, valga come legenda ad ogni giudizio che seguirà.
Il locale sa di vecchio e avrebbe bisogno di una rinfrescata. In qualche modo e forse inconsapevolmente, qualche risposta alla domanda che ti sei fatto quando hai acquistato il coupon comincia ad arrivare.
L’asticella della serata, che in partenza era stata piazzata a due metri da quelle maledette aspettative non è ferma: si muove freneticamente. Sale e scende e quando sale sembra impossibile riuscire a superarla.
Giudizio del locale: asticella a due metri e due.
Lo Chef prova a spiegare il motivo del menu dedicato ai clienti Groupon. Non vuole dire che ha pensato ad un menu che contenga i costi, parla di clienti di serie A e serie B senza che tu, fino a quel momento, avessi pensato a due fasce di clienti e sebbene l’obiettivo dello Chef fosse tutt’altro, il tarlo del dubbio si insinua. Il discorso non è rodato, te ne rendi conto, quando il giro di parole arriva a dire che per capire la sua cucina ci vuole una certa preparazione.
Asticella a due metri e quindici!
Scopri poi che l’offerta che hai acquistato aveva un vizio di forma. Il titolo recita abbinamento di vini inclusi, la descrizione dettagliata spiega che nel prezzo è incluso un flute di champagne e la consulenza nell’abbinamento dei vini. Te ne fai una ragione, lo Chef ti dice che un secondo calice lo porterà ma l’esperienza stellata si comincia a rannuvolare.
Asticella a due metri e venti.
A questo punto siamo vicini al record italiano di salto in alto. Cominci a capire che l’impresa sarà ardua se non impossibile e devi ancora cominciare la rincorsa che ti porterà ad affrontarla quell’asticella.
Arriva il piatto di pasta servito nella lattina che fa sorridere per l’idea appena lo vedi, ma che suona come una presa in giro quando lo assaggi.
Asticella toccata. Salto nullo!
Quando ho comprato il coupon ho pensato davvero che lo Chef volesse provare ad ampliare la propria clientela facendosi conoscere sfruttando un canale di vendita inusuale per l’alta gastronomia ma con una penetrazione molto estesa. Ho pensato di aver fatto un affare e di aver l’occasione di provare un ristorante stellato ad un prezzo abbordabile. Ristorante che forse altrimenti non avrei provato non tanto per l’alto prezzo dei menu – ricordate il discorso dei tempi che corrono e del superfluo? – quanto per la scomodità di Alassio arrivando da Arenzano. In questo senso facevo riferimento ad altri ristoranti stellati che si trovano ad esempio ad Albissola o Sestri Ponente.
Non ho capito l’ultima frase o meglio non ho capito fino a che punto voleva essere offensivo e maleducato, diciamo che ha raggiunto livelli di tutto rispetto.

Ho altri amici che sono venuti da lei avendo acquistato il coupon tramite Groupon e mi raccontano che la serata si è svolta in modo decisamente diverso. Il discorso sul menu Groupon è stato rivisto, i calici inclusi sono diventati due e il menu che mi hanno descritto è decisamente più in linea con la sua cucina convenzionale. Con loro il biglietto da visita ha funzionato e io, e loro, e lei, ne siamo tutti contenti.

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